Saluto del Presidente

Teniamoci per mano

“Per ogni cosa c’è il suo momento, il suo tempo… C’è un tempo per nascere ed un tempo per morire, un tempo per piantare ed un tempo per sradicare le piante” (Qoelet 3, 1-2) così è scritto in uno dei libri più toccanti della Scrittura.
Sono Emanuela Ruffinelli la neo eletta Presidente del Collegio IP.AS.VI. della Provincia di Terni, sono un coordinatore professionale esperto attualmente in servizio presso Il Centro di Formazione del Personale dell’Azienda Ospedaliera di Terni e mi occupo di Formazione di base (Corso di Laurea in Infermieristica) e Formazione continua.
Caro collega è venuto per me il tempo di mettere a servizio anni e anni di professionalità, che volentieri intendo condividere insieme a tutti coloro che, come me, credono che il prendersi cura della persona sia la mission fondamentale dell’Infermiere.
Così sento forte l’obbligo di ringraziare quanti hanno riposto in me la loro fiducia, nella condivisione di questo impegno.
Cosa mi aspetta e ci aspetta? Una sfida, una grande sfida.
In un momento di grande difficoltà economica, di crisi di valori, di scoraggiamento umano e professionale, occorre affrontare sistematicamente tutte le difficoltà e tornare a rinsaldare legami e fondamenti.
Viviamo infatti oggi in una società complessa e fortemente diversa da quella del passato, dove si sono allentati i principi di solidarietà e coesione sociale che hanno invece caratterizzato la storia della nostra professione. I nuovi processi di aziendalizzazione hanno richiamato principi, filosofia e valori del privato a noi completamente estranei. Oggi siamo, in sostanza, sempre più chiamati alla gestione di processi che sembrerebbero più orientati all’economicità degli stessi che al rispetto dei bisogni reali di assistenza delle persone che volutamente non definisco utenti.
Per questo, cari Colleghi, intendo richiamare l’attenzione di tutti sul rapporto che oggi intercorre tra deontologia e organizzazione aziendale gerarchica e autonoma della professione. Un rapporto oggi da ridefinire anche per l’evoluzione normativa della Professione, attualmente inserita nei diversi livelli di responsabilità comprensivi della dirigenza; livelli di responsabilità e competenza che non possono essere utilizzati e vissuti come gerarchia e sovrastrutture, quanto come diffusione di conoscenza collettiva decentramento ed assunzione di responsabilità e crescita professionale e sicurezza operativa per tutti gli operatori. Bisogna, innanzitutto, creare le condizioni necessarie per massimizzare il contributo infermieristico come risorsa umana cardinale per il nostro sistema, nel rispetto dei principi etici della professione e dei diritti fondamentali dell’uomo, nel momento particolarmente difficile quale è quello della malattia cioè della fragilità e del bisogno irrinunciabile d’aiuto e sostegno. Accompagnare il malato ed i suoi familiari nel percorso, seguirli nei vari passaggi e tappe della malattia, accogliere i bisogni di ascolto ed informazione, recuperarli per quanto possibile alla propria soggettività ed autonomia.
Noi Infermieri ci siamo e ci stiamo, ogni giorno, nella promozione della salute, nella prevenzione della malattia, nella cura e assistenza, nell’educazione e formazione, nella ricerca e nell’organizzazione.
Insieme, perciò, potremo manifestare pienamente ed efficacemente l’impegno per un saper assistere e per un saper divenire.
Occorre, inoltre, un coinvolgimento diretto nella definizione e nello sviluppo di programmi volti a migliorare i servizi, dal momento che, proprio noi Infermieri, possediamo conoscenze pratiche che ci consentono non solo di progettare, ma anche e soprattutto a coordinare e attuare un servizio.
Questa è la sfida.
“Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia” (A. E.)
Carissimi tutti,
In questo mio primo Natale con Voi sento il desiderio di raggiungerVi tutti con un piccolo pensiero di speranza.
LA PRESIDENTE
Emanuela Ruffinelli